La Riproduzione

La riproduzione è un passaggio delicato e fondamentale dell'allevamento. I Saturnidi anche in questo caso sono quelli che si prestano meglio perchè si accoppiano da soli con poco spazio disponibile, nelle schede di allevamento abbiamo scritto le dimensioni delle gabbie dove abbiamo ottenuto gli accoppiamenti. Per alcune specie come la Samia Ricini può bastare una gabbia di 30 cm di lato. Si riescono ad ottenere accoppiamenti anche tra consanguinei però a lungo andare può essere che il maschio non localizzi più i feromoni rilasciati dalla femmina o che entrambi risultino sterili. Quindi per avere più possibilità di riuscita è meglio avere una coppia non imparentata. Se possibile è meglio tenere la gabbia all'esterno in modo che l'aria faccia muovere le sostanze rilasciate dalla femmina, il maschio avrà più possibilità di rintracciarle. Alcuni esemplari sono più esigenti e hanno bisogno di caldo, tanta umidità e una gabbia grande per accoppiarsi. Si possono anche ottenere degli incroci con esemplari di Specie e Famiglie diverse ma noi ancora non abbiamo avuto modo di sperimentarne. Una volta fecondate le femmine depongono le uova anche se non è presente la pianta nutritrice dei bruchi che nasceranno, avendo vita breve queste iniziano a rilasciare gli ovuli anche se non fecondati dopo 3-4 giorni.

Per le farfalle diurne invece il discorso è molto più complesso. Le problematiche principali sono 2, la prima è che per alimentarle manualmente ci vuole molto tempo e praticità. La seconda invece è che una volta accoppiate queste non sempre depongono le uova se non hanno abbastanza spazio dove poter volare in tranquillità. Noi abbiamo fatto delle prove con Macaoni e Podaliri ma in entrambi i casi non siamo riusciti ad ottenere delle uova. Sicuramente riuscire a far alimentare spontaneamente i lepidotteri è un grosso passo avanti ma credo che finchè non avremmo una serra di almeno 2-3 metri questo non sarà possibile.

Quando le farfalle non si accoppiano sponteanamente si può provare ad eseguire l'HANDPARING (accoppiamento alla mano). Si tratta di una tecnica che consiste nel tenere nelle mani la coppia, con molta delicatezza si effettua una lieve pressione sull'addome di entrambi in modo da far uscire gli organi riproduttivi. A questo punto si appoggiano le 2 farfalle in modo che il maschio possa agganciare la femmina. Appena possibile realizzerò un video su come procedere. Personalmente la tengo come ultima spiaggia dato che pur essendo delicati lo stess per i soggetti è notevole ed è quasii impossibile farlo senza rovinare le loro bellissime ali. Abbiamo avuto successo con questo metodo con varie specie come Macaoni, Podaliri e Samia Ricini. Quando sarà possibile realizzerò un video su come eseguirla.